Wednesday 06th November 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Vivere o niente

Vivere o niente

di Alessandro Nardone – A cosa è servito aspettare? È stato utile ostinarsi a sperare in persone a cui avevamo già smesso di credere? E poi, sentire che i valori che da sempre animano non soltanto il tuo impegno politico, ma anche e sopratutto il tuo modo di vedere e di starci, al Mondo, eri costretto a tenerli lì, in un angolo, quasi che dovessi vergognartene. Certo, non per colpa tua, ma perchè il partito nel quale ti ostinavi a rimanere, ai massimi livelli era rappresentato da persone che c’entravano come i cavoli a merenda, con quei valori. Certo, se ne sono serviti, li hanno sbandierati ed incollati su ogni tabellone pubblicitario e su ogni muro, pur di fregiarsene indebitamente, pur di sfruttarli perchè li aiutassero a conquistare e mantenere il potere ma poi, una volta raggiunto l’obiettivo, non hanno avuto la benchè minima vergogna nell’ostentare la loro totale antiteticità a quei princìpi.

Ovvio, che poi, la gente non credesse nemmeno a te. Hai passato ore ed ore a discutere, tentando di dimostrare la tua differenza e che, in fondo – anche se l’evidenza negava quanto ti ostinavi ad affermare – il partito in cui stavi non era poi tanto male, almeno non come lo dipingevano i giornali e le televisioni. Magari hai anche litigato con qualcuno che ritenevi essere tuo amico, con cui avevi condiviso anni di battaglie e militanza, di gioie e di dolori. Il motivo? Perchè vi siete divisi su persone che se ne sono sempre fregate di voi, ma che non hanno mai esitato a sfruttarvi nelle campagne elettorali o nelle amministrazioni locali, salvo poi dimenticarsi del “loro popolo”, l’istante immediatamente successivo alla chiusura delle urne.

Ti hanno esasperato a tal punto da spingerti a credere che “è la politica, bellezza”. Fino a quando, giorno dopo giorno, apri gli occhi e prendi finalmente coscienza della tua coscienza. Ti guardi allo specchio e capisci che continuare a negare l’evidenza più evidente non serve a nessuno, se si escludono i soliti noti che devono rimanere aggrappati alla loro poltrona. Magari esiti ancora un istante, perchè fondamentalmente sei troppo corretto, ma poi capisci che il momento è di una gravità tale da richiedere il contributo di tutti, quindi anche il tuo. Vero, moltissimi ignavi si nascondono dietro a “va beh, perchè dovrei espormi io, che oltretutto non conto nulla?”, ma tu hai capito che non è così, hai capito che per difendere i valori in cui credi e contribuire ad un cambiamento vero, non hai altro modo che cominciare a dire le cose come stanno, senza timore.

Giorno, dopo giorno, persona dopo persona, non sarai più solo, ma avrai risvegliato una, cento, o mille coscienze! Già, proprio come diceva Tolstoj “come una fiamma ne accende un’altra e migliaia di fiamme si trovano accese, così un cuore ne accende un altro e migliaia di cuori s’accendono e s’infiammano”; a quel punto, una volta che avranno capito che hai definitivamente aperto gli occhi, tenteranno d’isolarti, in modo tale che tu non possa contagiare nessun’altro con la tua consapevolezza.

Starà a te, quindi – una volta assodato che lì dove stai, le condizioni per affermare i tuoi valori non ci sono ne mai ci saranno – prendere una decisione definitiva, ed andare lì dove il tuo cuore ti ha sempre portato. Lo sò, all’inizio ti senti davvero come se stessi abbandonando la casa dove hai vissuto per anni ma, ti garantisco che, una volta varcata la soglia della tua nuova casa, se è davvero quella in cui ti sei sempre riconosciuto, beh, ti pentirai soltanto di non esserci andato prima. Attenzione, questo non significa certo precludere o rovinare rapporti costruiti negli anni, sarebbe stupido, anche perchè stima, affetto e gratitudine non si cancellano, se si è persone intelligenti.

Insomma, arriva un momento in cui bisogna porre fine ad una storia per fare in modo che possa nascerne un’altra; un momento in cui dovrai definitivamente fare i conti con te stesso e decidere se vuoi essere un uomo (o una donna) degno di andare in giro a testa alta, oppure se vorrai continuare a chinare il capo a qualcuno che, oltretutto, nemmeno ti conosce; un momento in cui scegliere di sprigionare liberamente passione ed energie per metterle a disposizione del futuro dei nosri figli; un momento in cui cominciare a vivere. Vivere o niente.

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1 Comment

  1. vittorio belluso 8 Dicembre 2012 at 19:22

    Caro Alesandro,
    potrei metterci nomi ed cognomi in questa tua bellissmia lettera autobiografica, che, come un film d’autore, sintetizza lucidamente questi ultimi tuoi (nostri) mesi di vita politica ed esperienza umana.
    La cosa che più mi onora, poi, è intravederci anche il mio.

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