Sunday 28th April 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Quando Kerry (oggi guerrafondaio) attaccava Bush per la guerra in Iraq

Quando Kerry (oggi guerrafondaio) attaccava Bush per la guerra in Iraq

di Alessandro Nardone – Di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia da quando, correva l’anno 2004, l’allora sfidante democratico alla presidenza USA John Kerry imperniò gran parte della propria campagna elettorale attaccando George W. Bush sulla guerra in Iraq. L’unica conseguenza di quella strategia fallimentare fu quella di far crescere il divario tra lui ed il presidente uscente che, come previsto, vinse a mani basse nonostante le cifre iperboliche investite dalla moglie dell’attuale Segretario di Stato, ovvero la Signora Heinz (sì, proprio quella del ketchup).

Insomma, mentre qualche ora fa, Kerry – a proposito dell’uso di armi chimiche in Siria – annunciava perentoriamente che “chi ne è responsabile deve essere chiamato a risponderne” prestando, così, la faccia ad un Obama evidentemente preoccupato d’intaccare il suo (?) Nobel per la Pace, nove anni or sono si produsse nel patetico tentativo di raccattare voti utilizzando, pro domo sua, l’undici settembre e le azioni militari che ne seguirono, ponendo particolarmente l’accento sull’invasione dell’Iraq a causa, guarda un po’, delle armi chimiche.

Ma andiamo a rileggerci qualche frase di allora, e raffrontiamola con il discorso pronunciato solo qualche ora fa: “Con la sua politica di fare di testa sua e di andare avanti da solo Bush ha trasformato l’Iraq in “un pantano” per le forze americane, distogliendo per la guerra 200 miliardi di dollari che dovevano servire all’istruzione, alla sanità e ad altre politiche interne. Se arrivero’ alla Casa Bianca la mia Amministrazione rimetterà il Paese “sul binario giusto“. 

Sia pur dalla porta di servizio “testa grossa” (così lo chiamano in America) alla Casa Bianca c’è rientrato ma, a giudicare dal suo discorso di ieri, ora si vede costretto a viaggiare sul binario che lui stesso si ostinava a definire sbagliato: “Sappiamo che il governo siriano ha depositi di tali armi e che ha la possibilità tecnica di impiegarle, il Presidente Obama ritiene che chi compie simili atti debba risponderne, e prenderà una decisione su come far arrivare questa risposta“.

Chissà se avrà da ridire anche con Obama, dei miliardi di dollari “distratti” ad altri servizi. Più facile che nel frattempo abbia cambiato idea per l’ennesima volta, d’altra parte è o non è la sua specialità?

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