Tuesday 19th March 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Campagna elettorale, le pagelle. Il migliore è Salvini

Campagna elettorale, le pagelle. Il migliore è Salvini

di Alessandro Nardone – Avendo scelto, per la prima volta in vita mia, di dare un segnale a quel che rimane della mia area politica di riferimento – il centrodestra – annullando la scheda, credo di potermi permettere il lusso di perdere dieci minuti per fare un giochino, ovvero dare i voti alle performance dei partiti impegnati in questa campagna elettorale. Così, in stile Gazzetta dello Sport.

Partito Democratico: il plenipotenziario Matteo Renzi si gioca molto, se non tutto, e lo sa. Motivo? Ha raggiunto la poltrona di Premier per nomina, senza passare dal voto e questo, per uno che si è sempre detto “diverso” dai vecchi arnesi della politica, è un vero e proprio peccato originale. D’altra parte, l’eloquio non gli manca, ed il favore di gran parte dei media nemmeno, elementi che uniti ad un’ottima dose di paraculaggine dovrebbero portare il suo partito a migliorare il risultato ottenuto alle politiche dal suo sbiadito (anzi, smacchiato) predecessore. Voto: 6,5

Forza Italia: fa specie che un grande comunicatore come Silvio Berlusconi stia cadendo nel medesimo tranello al quale la sinistra ha abboccato con lui per oltre vent’anni: la demonizzazione di Grillo, infatti, appare una scelta perdente, evidentemente figlia di cattivi consigli e sondaggi poco incoraggianti (eufemismo). Opaco, poi, risulta il tentativo di presentarsi come partito no-euro quando – e gl’italiani lo sanno benissimo – provvedimenti come il Fiscal Compact (giusto per citarne uno) furono concordati in Europa dal Governo Berlusconi e poi votati in Parlamento dalla quasi totalità dei rappresentanti dell’allora Pdl. L’unico asso nella manica consiste nel grande spirito combattivo del Cav e nella sua capacità di sfruttare come pochi il mezzo televisivo negli ultimi giorni di campagna elettorale, peccato che attorno a lui ci sia il nulla. Chi di partito personale ferisce… Voto: 4

Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: vale, in parte, lo stesso discorso fatto per Forza Italia. Mi riferisco alla questione relativa al rapporto con l’Europa, dal momento che molti esponenti di FdI, quando stavano nel Pdl, appoggiarono sia il Governo Berlusconi che il Governo Monti e le rispettive politiche spiccatamente pro-Bruxelles. Franza o Spagna purché se magna, insomma. Peccato, perchè grinta e capacità di Giorgia Meloni sono indubbie (io ne so qualcosa), ma il progetto di costruire una destra che sappia effettivamente guardare al futuro chiudendo i conti con il passato è del tutto incompatibile con qualsivoglia accanimento terapeutico nei confronti di quegli stessi ex Colonnelli che l’hanno martoriata. Voto: 5

Lega Nord: applausi a Matteo Salvini, che ha raccolto un partito moribondo, e con intraprendenza e cocciutaggine lo ha condotto lungo il sentiero della sua migliore campagna elettorale degli ultimi anni. Battaglia no-euro azzeccata perché coerentemente in linea con i trascorsi leghisti di memoria bossiana, costantemente sul pezzo, abilissimo nei duelli televisivi e con le palle di spingersi oltre i confini del Po: le strette di mano della gente del centro e del sud valgon bene qualche (sporadico) insulto.  Se, poi, in futuro avrà anche il coraggio di superare i vecchi steccati eliminando, ad esempio, la dicitura “per l’indipendenza della Padania” dallo statuto del suo partito dando vita ad una Lega Nazionale, beh, ne vedremo delle belle.  Voto: 8

Nuovo Centro Destra: a quello che, in futuro, potrà sicuramente essere uno dei mattoni con i quali edificare le fondamenta del nuovo centrodestra (inteso come area), mancano essenzialmente due elementi: contenuti e volti nuovi. Già, perché hai voglia, caro Alfano, a sceglierti un nome così se, poi, ti presenti con gente come Cicchitto (in Parlamento dal 1976) e Formigoni e se, dal punto di vista dell’incipit politico non vai oltre all’attività di governo (al limite dell’impalpabilità) dei tuoi ministri. Come nel caso di Fratelli d’Italia, ci vuole più coraggio. Voto: 5-

Movimento 5 Stelle: al netto delle opinioni di ognuno, dal punto di vista mediatico, Beppe Grillo non fa una piega. Anzitutto è bravo lui, ad incanalare sfruttare pro domo sua il malcontento e la conseguente voglia di cambiamento che serpeggiano nel Paese e, come se non bastasse, viene anche aiutato dai suoi avversari. Come? Tanto per cominciare con gli attacchi che, quotidianamente, gli riservano sia Renzi che Berlusconi. Stiamo passando dall’antiberlusconismo all’antigrillismo tattica che, come dimostra il ventennio che abbiamo alle spalle, non fa altro che rafforzare chi viene dipinto come il male assoluto. Poi, c’è l’aspetto che riguarda il ricambio della classe politica e, oggi come oggi, con Renzi assurto al potere per nomina e Berlusconi in campo dal ’94, a Grillo l’esclusiva è stata servita su di un piatto d’argento. Vedremo. Voto: 7,5 

Altri: della Lista Tsipras rimane impressa la solita faccia di tolla della Sgrena. Di Scelta Europea, senza l’endorsement di Fini, non si sarebbe accorto nessuno. Dei Verdi, pur sforzandomi, non trovo nulla da dire. Senza Voto

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