Non tolgo mai le piante dal balcone quando piove: mi basta questo trucco per tenerle al sicuro

di Francesco Giuliani

Giornalista della redazione.

· Leggi altri articoli →
Non tolgo mai le piante dal balcone quando piove: mi basta questo trucco per tenerle al sicuro
Una goccia d'acqua si stacca da un ramo. Prendersi cura delle piante in autunno è importante, soprattutto per evitare l'eccesso di acqua. - ildestro.it

Il cielo si fa più basso, i marciapiedi restano bagnati per ore e sui balconi le piante mostrano i primi segni di sofferenza: non è la stagione in sé a uccidere le colture in vaso, ma un comportamento semplice che in molti trascurano. Con l’arrivo delle piogge autunnali l’acqua, che di solito è una risorsa, può trasformarsi rapidamente in un problema per chi coltiva in contenitori all’esterno. I tecnici del settore lo ripetono: è l’accumulo prolungato nel sottovaso a decretare spesso il destino della pianta. Pioggia autunnale, sottovaso e marciume radicale sono parole che tornano nelle segnalazioni dei giardinieri urbani. Un dettaglio che molti sottovalutano è proprio la differenza tra irrigazione controllata e precipitazioni continue: la prima viene gestita, le seconde spesso no, e il risultato è stagnazione e mancanza d’ossigeno alle radici.

Proteggere i vasi dalla pioggia

Il primo nodo da sciogliere è tecnico ma concreto: l’acqua di pioggia è ricca di elementi utili, tuttavia quando ristagna sotto il vaso crea condizioni anaerobiche che favoriscono funghi e batteri. Per questo le piante più sensibili — aromatiche, perenni e molte specie da terrazzo — manifestano il problema in pochi giorni con foglie ingiallite e terreno molle. In diverse città italiane, chi vive in balcone nota che le piogge autunnali durano più a lungo e il sole non basta a far evaporare il surplus; ne consegue un terreno costantemente saturo.

La regola pratica che consigliamo è verificare sempre che i vasi abbiano il fondo forato e che il substrato non sia compattato. Vasi forati, argilla espansa o uno strato di ghiaia sul fondo aiutano il deflusso, mentre il sottovaso diventa pericoloso se usato senza precauzioni. Un’osservazione utile: in contesti ventosi o in presenza di tetti che convogliano acqua, la quantità di pioggia raccolta vicino ai muri è maggiore e il rischio aumenta. Chi opera in giardini o terrazze ampiamente esposti dovrebbe pensare a soluzioni pratiche che favoriscano il passaggio dell’acqua fuori dal contenitore, evitando il ristagno prolungato.

Non tolgo mai le piante dal balcone quando piove: mi basta questo trucco per tenerle al sicuro
Mani pronte a posizionare l’argilla espansa in un vaso. Un trucco semplice per preservare le piante sul balcone dalle piogge autunnali. – ildestro.it

Il trucco semplice che gli esperti suggeriscono

I giardinieri esperti propongono una soluzione immediata e poco costosa: rimuovere il sottovaso nella stagione delle piogge e mantenerlo fuori fino alla primavera. Questa manovra elimina il serbatoio in cui l’acqua si accumula e riduce significativamente il rischio di marciume. Se si desidera comunque mantenere una base sotto il vaso, esistono alternative pratiche: riempire il sottovaso con argilla espansa o posizionare il vaso su piccoli rialzi (mattoni, piedini in plastica o supporti specifici) in modo che l’acqua abbia un canale di scolo libero.

Un’altra opzione, valida soprattutto per chi non può spostare molte piante, è inserire nel sottovaso un piccolo tracciato di scarico o perforarlo leggermente per favorire il deflusso; in ogni caso è fondamentale che il substrato sia permeabile e che non trattenga l’acqua in eccesso. Giardinieri e addetti ai vivai sottolineano che la scelta della tecnica dipende dalla specie: le succulente tollerano molto meno l’umidità rispetto alle piante da foglia.

Un aspetto che sfugge a chi vive in città è la microclima creato tra edifici: l’acqua può ristagnare più facilmente, perciò poche semplici precauzioni fanno la differenza. Controlli regolari, un piccolo rialzo e la rimozione del sottovaso in autunno sono gesti pratici che salvano molte piante e riducono la necessità di interventi drastici in primavera. Nella pratica di molti giardini domestici italiani, questo accorgimento si traduce in più piante pronte a superare la stagione fredda e a riprendere vigore quando il clima cambia.