Thursday 28th March 2024,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

L’ultimo saluto a Rauti si trasforma nel funerale politico di Fini

L’ultimo saluto a Rauti si trasforma nel funerale politico di Fini

Di Giorgio Gaias – Prima o poi doveva accadere, forse non era la sede più idonea quella di oggi, al funerale di Pino Rauti, i nodi però vengono sempre al pettine e quando Gianfranco Fini arriva davanti alla chiesa ormai niente e nessuno può fermare centinaia di militanti, dirigenti o semplici simpatizzanti della Destra Italiana, l’uomo divenuto missino per caso, che ha scalato la piramide del successo fino ad arrivare a sedere sullo scranno più alto della Camera dei Deputati oggi assiste inerme al suo totale fallimento. Le urla, gli insulti, i cori contro non si contano, “traditore” è l’epiteto più scandito e gettonato, un’intera comunità che lo ha seguito per quasi 20 anni, oggi ha decretato la sua fine politica.

Non è una semplice contestazione quella di oggi ma, è molto di più, in mezzo alla folla e dentro la Chiesa c’era mescolata tutta la storia della Destra Italiana, dirigenti e militanti di Forza Nuova, Fiamma Tricolore, La Destra, molti gli ex An ora nel Pdl in minor numero ma era presente anche la Destra extraparlamentare degli anni 70′ insomma sono venuti tutti a rendere omaggio a Pino Rauti, l’intellettuale, il fascista, il missino duro e puro, il sovversivo, il rivoluzionario o semplicemente l’ultimo vero segretario del MSI, il tempo è stato galantuomo con Rauti oggi nel 2012 a distanza di vent’anni dalla svolta di Fiuggi si è ripreso almeno moralmente quello che gli era stato tolto, oggi ha sconfitto quel Fini che tanto ha avversato in vita. Fini colui che voleva trasformare la Destra Italiana oggi è scivolato definitivamente nel baratro e nell’oblio che lui stesso si è costruito in questi anni, il fascista del 2000 di tanti anni fa è morto e sepolto o forse non ne mai esistito, il delfino di Almirante ha finito per diventare un mollusco, sarà dimenticato da tutto e da tutti sommerso da una marea di insulti e di saluti romani che un tempo lo avrebbero osannato.

Ha perso tutto il buon Gianfranco forse anche la dignità, l’oblio lo aspetta li dove vanno a finire i traditori dannati nella storia, perché il tradito sarà anche un ingenuo ma il traditore rimarrà sempre un infame. La contestazione a Fini però è marginale rispetto a quello che è successo oggi come già ho scritto prima quello al funerale di Rauti è molto di più e dimostra che nonostante tutto il neofascismo italiano e la sua cultura sopravvivono ai tempi e addirittura alla globalizzazione, è difficile e forse impossibile spiegare questo fenomeno perciò non c’è miglior modo di concludere che citando una frase del libro “La Fiamma e la Celtica di Nicola Rao” che mi è rimasta impressa: Ci sarebbe da porsi un’altra domanda: “Chissà se quella mattina del 1919 un socialista massimalista in rotta con il suo vecchio mondo immaginava che avrebbe dato vita a un’idea che dopo quasi novant’anni avrebbe continuato ad affascinare migliaia di suoi connazionali…”

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