Sunday 28th May 2023,
IL DESTRO // Idee che ti mettono al tappeto

Il Corano tra sacro e terrore

Il Corano tra sacro e terrore
di Alessandro Nardone – Cosa diamine aspetta, l’Occidente, a rialzare la testa? Vivaddio, siamo in molti, a domandarcelo. Sì, perché di fronte a fatti come quelli di Tunisi, la sensazione è quella di vivere in una realtà a cui la bocca è stata tappata con un panno imbevuto di cloroformio che ci ha anestetizzati focalizzando la nostra attenzione su determinate questioni al fine di distoglierla da altre, ovviamente ben più importanti. Non è invero un caso che un numero sempre crescente di intellettuali cominci a parlare di “invasione dolce” come, giusto per citare l’esempio più abusato, ha fatto lo scrittore transalpino Michel Houellebecq in “Sottomissione”, sua ultima fatica letteraria in cui immagina una Francia remissiva a tal punto da farsi sottomettere – appunto – dall’Islam, i cui esponenti conquistano il potere attraverso gli strumenti democratici, senza che alcuno opponga loro la benché minima resistenza.
Previsione irreale? Mica tanto, e ve lo dice uno che intrecciando avvenimenti reali con la propria fantasia a fini narrativi da una parte si è divertito parecchio ma, dall’altra, ha compreso che quando un esercizio di questo tipo è frutto di studi approfonditi, esso possa finire col rivelarsi più vicino alla realtà di quanto possiamo immaginare.
Ebbene, in uno scenario del genere, l’incipit è certamente costituito dai tragici attentati dell’11 settembre del 2001, mentre le barbare esecuzioni dell’Isis e la strage di due giorni fa in cui hanno perso la vita anche quattro italiani non sono che l’ultimo atto di una storia il cui capitolo finale appare ben lontano dall’essere scritto. Come, dipende fondamentalmente da noi.
Essenziale, per un’effettiva presa di coscienza collettiva in grado di alimentare il tanto sospirato scatto d’orgoglio che ci riavvicini alle nostre radici e ai nostri valori, è l’opera di divulgazione e testimonianza intrapresa da Oriana Fallaci e raccolta da Magdi Cristiano Allam, la cui storia di musulmano che per anni si è «prodigato più di altri per promuovere un islam moderato in Italia» ma che, il 22 marzo del 2008, vistosi costretto a prendere atto che «si può essere musulmani moderati come persone, ma non esiste un Islam moderato come religione», ha deciso di abiurare la propria religione convertendosi al cristianesimo, esponendo la sua persona a rischi ancora più alti (è costretto a vivere sotto scorta dal 2003, dopo essere stato condannato a morte da Hamas), offrendoci una visione della cultura islamica senza precedenti.
D’altra parte non è un caso se tutti i teologi musulmani illuminati siano stati accusati di eresia e, in molti casi, costretti alla fuga quando non giustiziati, e le loro opere messe letteralmente al rogo.
Quasi a voler proseguire lungo quel sentiero, nella sua ultima opera “Il Corano spiegato da Magdi Cristiano Allam” (in vendita con Il Giornale, euro 8,60 più il prezzo del quotidiano), l’ex vicedirettore del Corriere della Sera non si limita a offrirci una semplice traduzione del testo sacro della religione islamica ma, attraverso il suo vissuto, ci consente di coglierne l’essenza allorché ci introduce in quella che è la forma mentis plasmata da una religione che, in quanto credo e tradizione, è anche e soprattutto visione del Mondo, approccio alla vita, modo di essere nonché l’ideologia su cui è incardinata la Shari’a (il diritto islamico), il cui nome, tradotto letteralmente significa “la via da seguire” o “Legge Divina”.
«Leggiamo il Corano – spiega Magdi Cristiano Allam – per riscattare la battaglia di verità e di libertà incarnata da Benedetto XVI con la storica Lectio Magistralis di Ratisbona il 12 settembre 2006 costretto a capitolare dalla sconvolgente alleanza del “terrorismo dei taglialingue” islamici e della “dittatura del relativismo” che sta spogliando l’Occidente delle fondamenta identitarie, valoriali e culturali dell’unica civiltà che mette al centro la sacralità della vita, la dignità della persona e la libertà di scelta».  Ci spiega, Allam – per mezzo della sua conoscenza a tratti spiazzante per quanto ampia – che è sua intenzione, per mezzo del Corano tradotto: «Riabilitare la straordinaria protagonista di verità e libertà Oriana Fallaci, che denunciò con chiarezza e coraggio il Corano come la radice del male». Una sfida, quella portata coraggiosamente avanti di Magdi Cristiano Allam, che è di libertà e per la libertà attraverso l’affermazione della verità che, badate bene, non è costituita dall’opinione di un singolo, sempre opinabile per quanto autorevole, ma dal testo che è l’Islam stesso, per definizione.
Allora, leggere “Il Corano spiegato da Magdi Cristiano Allam” significa dotarsi di un enorme strumento di conoscenza e verità che, in quanto tale, ci aiuterà ad aprire ulteriormente gli occhi sulle proporzioni della minaccia dell’integralismo islamico alla nostra Civiltà e, per contro, sull’oggettiva inadeguatezza della politica nazionale e internazionale il cui lassismo, se non di complicità, puzza certamente d’ignavia. 

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