Nel Lazio c’è un borgo di Natale perfetto per i bambini: neanche molti romani sanno che esiste

di Francesco Giuliani

Giornalista della redazione.

· Leggi altri articoli →

Tra i boschi della Valle Santa, a poco più di un’ora da Roma, c’è un borgo minuscolo che a dicembre si trasforma nel vero “Borgo del Natale”: presepe vivente, mercatini, villaggio di Babbo Natale e un’atmosfera che per i bambini è pura fiaba. Il suo nome è Greccio.

A Roma tutti parlano delle luminarie, dei grandi villaggi natalizi, dei centri commerciali addobbati. Ma se chiedi in giro chi è stato a Greccio, spesso trovi solo silenzi o mezzi ricordi di gite scolastiche. Eppure questo piccolo paese in provincia di Rieti, arrampicato sulla roccia di Monte Lacerone, è il luogo dove San Francesco nel 1223 mise in scena il primo presepe vivente della storia, ed è riconosciuto ufficialmente come “Borgo del Natale” dalla Regione Lazio.VisitLazio+2Italea+2 Oggi, tra presepi, luci calde e iniziative per famiglie, è uno dei posti più emozionanti dove portare i bambini a vivere il Natale in modo vero, non solo “instagrammabile”.

Greccio, il borgo del primo presepe che sembra fatto apposta per i più piccoli

Arrivare a Greccio è già metà dell’esperienza. La strada risale dolcemente la Valle Santa Reatina, tra campi, boschi e viste larghe sulla piana. Quando il navigatore annuncia l’arrivo, ti ritrovi davanti un borgo medievale minuscolo: case in pietra, vicoli stretti, archi, scalinate. D’inverno, soprattutto da fine novembre all’Epifania, tutto cambia volto: Greccio si accende di luci, decorazioni e addobbi che seguono un filo conduttore chiaro, il presepe. Non è il solito villaggio commerciale: qui l’atmosfera è più raccolta, quasi intima, e per i bambini la sensazione è di essere entrati davvero dentro una storia di Natale.VisitLazio+1

Ogni anno il paese organizza una rievocazione storica del presepe vivente, che ripercorre il gesto di San Francesco del 1223: attori in costume, animali, scene recitate davanti al borgo e al Santuario. È uno spettacolo pensato per tutti, ma guardandolo negli occhi dei bambini capisci quanto sia potente vedere la Natività “dal vivo”, con le luci nel buio e il freddo che pizzica le mani. Sono momenti che rimangono davvero in testa, più di mille cartoni animati di Natale.Italia Slow Tour+2Il Presepe di Greccio+2

Attorno al presepe, Greccio costruisce un vero villaggio natalizio: nel centro storico vengono allestiti mercatini con casette in legno, botteghe artigiane, presepi in miniatura, oggetti in legno, ceramiche, decorazioni fatte a mano e prodotti tipici della Sabina. Per i più piccoli spesso c’è un Villaggio di Babbo Natale dedicato, con animazione, personaggi in costume e spazi dove scrivere la letterina e consegnarla davvero a un “Babbo Natale” in carne e ossa.Itinerari Religiosi+1

La cosa bella è che il borgo è a misura di bambino: niente distanze enormi, niente file infinite tra una zona e l’altra. Ti muovi a piedi, passi da una piazzetta a un vicolo illuminato, da una bottega con presepi a una taverna dove scaldarti con una zuppa o con un panino con salsiccia e vino caldo per i grandi, cioccolata fumante per i piccoli. Se fa molto freddo, bastano pochi metri per trovare un portone aperto, una cantina adattata a negozio, un angolo coperto dove riposarsi. Per i genitori è un sollievo: non è la “giostra infinita” dei mega-parchi, ma un’esperienza più semplice, gestibile, che lascia comunque negli occhi dei bambini immagini fortissime.

Greccio poi ha un vantaggio che pochi borghi possono vantare: qui il Natale non è un’invenzione recente, ma una storia che va avanti da 800 anni.VisitLazio+2TG Poste+2 Camminando per le sue strade trovi pannelli che raccontano il legame con San Francesco, il Santuario arroccato nella roccia, luoghi di silenzio e di preghiera che, anche se non sei particolarmente religioso, danno la sensazione di un Natale “vero”, radicato, meno di plastica. È un messaggio potente per i bambini, che possono vedere come la festa che conoscono dai regali e dalle lucine abbia in realtà una profondità diversa, fatta di racconti, persone e tradizioni reali.

Cosa fare a Greccio a Natale con tutta la famiglia (e perché piace anche ai genitori)

Da Roma Greccio è raggiungibile in poco più di un’ora e mezza in auto, passando per Rieti. È la classica gita della domenica o della Vigilia: partenza al mattino, pranzo in zona, rientro alla sera con i bambini stanchi ma pieni di storie da raccontare. Chi preferisce può fermarsi una notte in uno degli agriturismi della Valle Santa o nei dintorni di Rieti, trasformando la visita in un piccolo weekend di Natale tra natura e spiritualità.TG Poste+1

La giornata-tipo in versione familiare può iniziare dal centro storico, dove si passeggia tra case in pietra, balconi addobbati, piccole installazioni luminose che raccontano scene di Natale. Il colpo d’occhio, nelle ore del tramonto, è quello di un presepe a grandezza naturale: le luci calde si accendono sui tetti, sulle scalinate, sugli archi. I mercatini sono abbastanza compatti da poter essere girati anche con passeggino al seguito, e l’offerta è quella classica di un borgo che vive il Natale sul serio: presepi artigianali, formaggi e salumi locali, miele, dolci tradizionali, oggetti in legno e tessuti.Itinerari Religiosi+2ParkingMyCar+2

Quando è aperto, il Villaggio di Babbo Natale è l’angolo che di solito conquista definitivamente i più piccoli: musica, racconti, laboratori a tema, qualche gioco semplice, e soprattutto la possibilità di vedere Babbo Natale da vicino, in un contesto che non è il solito centro commerciale. Lì vicino non mancano gli spazi per le foto ricordo, i punti ristoro, gli angoli riscaldati dove rifugiarsi se il freddo si fa troppo pungente. Per i genitori è anche l’occasione per prendersi una pausa, guardando i bambini muoversi in un ambiente controllato e ancora “a misura d’uomo”.

Il momento clou, per molte famiglie, resta però il presepe vivente. Le date cambiano di anno in anno, ma di solito l’evento si svolge tra il 24 dicembre e i primi giorni di gennaio, con più repliche serali. Conviene sempre informarsi prima sulle giornate e sugli orari, perché il borgo può riempirsi parecchio nelle serate “clou”.Il Presepe di Greccio+2Mercatini Natale Italia Europa+2 Lo spettacolo è costruito come una rievocazione storica: testi, costumi, scene che alternano narrazione e momenti di silenzio, con la parete di roccia e il Santuario a fare da sfondo naturale. Per i bambini è un’esperienza molto diversa dal solito teatro o dal cinema: qui l’aria è fredda, si sente parlare la gente intorno, ci sono gli animali, le luci che si accendono e si spengono secondo il racconto.

Per chi vuole rendere la giornata ancora più completa, nei dintorni ci sono altri luoghi legati a San Francesco e alla spiritualità francescana, sentieri semplici nella valle, agriturismi dove assaggiare piatti come zuppe di legumi, polenta, carne alla brace, dolci casalinghi. Greccio diventa così il centro di un piccolo itinerario di Natale che unisce natura, storia, fede e divertimento, senza l’ansia da folla che spesso accompagna i grandi eventi cittadini.TG Poste+1

È questo, forse, il punto che spiega perché ancora oggi “neanche molti romani lo conoscono”: Greccio non ha la comunicazione aggressiva dei mega-villaggi, non è un parco divertimenti, non punta su giostre e numeri da record. È un borgo vero, con poco più di 1.500 abitanti, che a Natale fa quello che sa fare meglio: raccontare, accogliere, mantenere viva una tradizione che dura da secoli. Chi lo scopre per caso spesso ci torna, anno dopo anno, con i figli che intanto crescono e che, a un certo punto, passeranno dall’aspettare Babbo Natale al raccontare ai fratellini più piccoli com’è vedere da vicino il primo presepe vivente della storia.

Per una famiglia che vuole un Natale più autentico e meno artificiale, questo pezzo di Lazio nascosto tra i boschi è una risposta credibile. Basta infilare in macchina guanti, cappelli, una coperta in più e la voglia di camminare un po’ nel freddo. Il resto lo fanno Greccio, le sue luci e quella strana sensazione che, per una volta, il Natale non sia solo sugli schermi, ma proprio lì, davanti ai tuoi occhi.